La donna da mangiare è Marian McAlpin, un'educata signorina canadese, spiritosa e pudica, ma abbastanza emancipata da far l'amore sotto la doccia con uno che dopo le chiede com'è andata. Marian erede di essere perfettamente a suo agio in un lavoro vagamente insoddisfacente (d'altronde cosa può fare un laureato di questi tempì?), un quasi fidanzato di nome Peter orgoglioso della sua capacità di reggere il gin and tonic, e un'amica che si appropria del femminismo in maniera ferocemente maschilista. Poi un giorno Marian diventa matta. 0 almeno pensa di essere diventata matta, perché a poco a poco smette di mangiare. Si è accorta che tutti, a cominciare da Peter, la consumano con indifferenza aspettandosi risultati garantiti. E per non farsi mangiare, Marian non mangia. Comincia allora una riscossa tragicomica contro i divoratori nel ritmo sempre più frenetico di una corsa scandita dalla necessità di non morire di fame. Alla fine Marian celebrerà il suo riscatto con un finale a sorpresa al limite del cannibalismo. Un romanzo di straordinaria modernità.