Israel J. Singer è un maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d'ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nell'affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi - Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski. Che comincia con David, il capostipite, il quale all'alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell'oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna "essere ebrei in casa e uomini in strada". Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski - percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniate e nemica, la contraddizione che innerva l'intera storia familiare.
Ho letto questo romanzo e mi ha appassionato da subito. Per questo lo regalerò ad un mio amico ,
La famiglia Karnowski
Giovanni Sanavio - 15/10/2013 23:58
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Romanzo eccellente (soprattutto per me che impazzisco per i romanzi storici). Siamo in un periodo che va, presumibilmente dal 1910 al 1945. Nonno (David), padre (Georg) e figlio (Jegor) sono ebrei ma...fanno di tutto per non esserlo. Invano. Non basta fuggire dal proprio paese (la Polonia) o assorbire cultura e linguaggio di un altro popolo (quello tedesco): la tua natura è la tua maledizione. Racconto insieme ironico, drammatico, poetico. Non riuscirai a giudicare nessuno: assisterai impotente ai loro tormenti tremando e sussultando con loro fino all'ultimo sorprendente capitolo.
francesca quartarone - 22/06/2014 12:02
Giovanni Sanavio - 15/10/2013 23:58