"Quando una donna matura ha una relazione con un ragazzo giovanissimo lei rischia meno di lui. In tutte le storie che lui avrà in seguito, sarà marchiato da quella esperienza e non riuscirà a cancellare il ricordo di quella sua prima amante" (Colette in un'intervista). La dimostrazione di questo teorema ci è offerta dalla "Fine di Chéri" (1926), seguito duro e amaro di "Chéri".
la fine di Cherì
Il secondo libro di Colette che ho letto, dove scegliere diventa compromesso, impressione, determinazione, poesia, eloquenza e intelligenza, decisione... Colette crea uno spazio infinito, dipinge con la sua penna - pennello... crea ancora, amante bambino completa il suo fascino nel gesto disperato verso la donna che di lui si nutriva - il continuo ''di Cherì'' dove tutto ritorna, solo ora recensire questo secondo volume riletto per la terza volta, mi ha fatto capire la genialità di questa narratrice da ''oscar per la letteratura''.
Daniele Bertoni - 23/02/2005 12:25