La gran rivale

Quando essi passavano dandosi il braccio, guardandosi con occhi che ben si vedeva erano senza segreti l'un per l'altro, con quell'armonia di andatura che indica l'armonia dei pensieri, era impossibile che in quelli che comprendono non destassero involontariamente un senso d'invidia. Si seguivano con lo sguardo e dopo non si poteva a meno che, fantasticando, seguire col pensiero nella loro vita quei due esseri che davvero sembravano eccezionalmente felici. Tornavano a mente allora tutte le scoraggianti elegie che negano ogni felicità in questa valle di miserie e non si poteva a meno di pensare quanto quei due ch'erano passati ne fossero una vivente contradizione, e ciascuno sentiva persino le proprie idee tristi e tetre svanire come la neve al sole, e insieme all'amaro dell'invidia sorgere in cuore il dolce della speranza.»
La Gran rivale Eccellente vi riporterà indietro nella magica atmosfera del mondo poetico del 19 ° secolo.
Luigi, scrittore e poeta, nacque a Milano il 9 febbraio 1844 da Alessandro, proprietario terriero bergamasco, e dalla nobile Bianca Taccioli. Dopo il diploma liceale, si iscrive all'Università di Pavia, dove studia Diritto. Vive tra Mila¬no, Varese e Parigi, frequenta i salotti della Contessa Maffei e di Vittoria Cima. Collabora con le riviste letterarie, scrivendo poesie, novelle e, dal 1871, romanzi.
Renata Lollo che di lui scrive: «Il pessimismo di Gualdo appare già inguaribile dalle prime prove: inguaribile non per il contenuto in sé, per diversi aspetti comune a generali esperienze giovanili, ma per l'atmosfera di ripiegamento, di confusione ideologica, di stanchezza generale e diffusa senza un apparente motivo.

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