Sarà nel 1895 che Wells otterrà il successo dando alle stampe La macchina del tempo, una delle prime storie ad aver portato nella fantascienza il concetto di "viaggio nel tempo" basato su un mezzo meccanico, inaugurando un nuovo filone narrativo che ebbe un particolare successo nel XX secolo. Nell'Inghilterra di fine Ottocento, un eccentrico scienziato e inventore racconta ai suoi più stretti amici di aver trovato il modo di viaggiare nel tempo, ma ovviamente non viene creduto. Pochi giorni dopo, durante una cena, il protagonista ricompare in uno stato veramente terrificante: oltre al colorito pallido e all'espressione sconvolta, tutto il suo corpo è ricoperto di ferite e cicatrici e i suoi abiti sono sporchi e distrutti. Egli racconta di aver navigato lungo la corrente del tempo fino a raggiungere l'anno 802.701, periodo in cui l'umanità è drasticamente divisa in due specie: gli Eloi, delicati e gentili, e i mostruosi Morlock, che abitano le viscere della terra. Lo scienziato si ritroverà coinvolto nella lotta con gli abitanti del sottosuolo, fino a doversi addentrare nel loro mondo sotterraneo alla ricerca della verità.