Nella casa di Anna e Thomas, a Windsor Terrace, nel cuore di Londra, la vita scorre controllata, precisa senza passione. L'arrivo di una ragazza, Portia, sorellastra di Thomas, frutto di un amore tardivo e indecoroso di suo padre, porta un elemento di scompiglio, una ventata di irrequietezza. Portia, con l'innocenza dei suoi sedici anni, osserva, giudica, tiene un diario che nasconde in un cassetto. Il diario cade per caso tra le mani di Anna che non si trattiene dal leggerlo, curiosa e allo steso tempo sospettosa della presenza della strana ospite. Sarà un serpente o un coniglio? si chiede. Portia intanto si innamora innocentemente di un giovanotto che frequenta la casa, Eddie, che usa le armi della seduzione per far breccia nel cuore degli altri. Anche Eddie, nella sua candida, ma crudele innocenza, combina disastri. Tradisce la fiducia prima di Anna, che l'ha aiutato a trovare un lavoro, e poi di Portia che gli confida il diario da leggere. Eddie confessa di non essere all'altezza del rapporto esclusivo e totale che Portia immagina. Le illusioni di Portia si infrangono contro una realtà ben più fredda e mediocre dei suoi sogni. "La morte del cuore" è il prezzo da pagare per adattarsi a vivere in un società chiusa e spietata contro chi ne infrange le inveterate abitudini. Capace di esplorare le più sottili pieghe del sentimento, di esprimere attraverso atmosfere e dialoghi rivelatori la gamma delle sensazioni che attraversano l'anima, Elizabeth Bowen costruisce un romanzo tutto di interni, dove la lievità talvolta diventa ironia e la profondità tocca momenti di intensa commozione.