Quando l'incantevole Rebeca bussa alla sua porta, Bartolomeo Bolla non ha idea di quanto il timone della sua vita girerà per cambiare rotta. Sa solo che i tarocchi l'hanno già previsto. Perché è un cartomante. E indovino. «Devi aiutarmi, il mio amante è scomparso». Ma lui non è un investigatore. «Tu sei un macumbeiro. Riesci a capire l'anima delle persone» insiste la brasiliana. In realtà Bolla è soprattutto un uomo bizzarro. E accetta, ammaliato dagli occhi nocciola e dalla bocca amarena della donna. Il tizio che ha fatto perdere le sue tracce è un notaio. Bolla conduce le ricerche nell'ambiente dell'alta borghesia siciliana e nel mondo della prostituzione, scoprendo drammi e paure di una carrellata di personaggi di cui svela ipocrisie, eccessi e segreti. Al suo fianco, zio Tango, ex poliziotto appassionato di vino, che gestisce la Taverna dei Tre chiodi, la «spicciafaccende» Nica, l'amica d'infanzia Dada. E alberi, fiori, piante dai quali attinge l'energia cosmica e persino qualche buona dritta. Sullo sfondo i contrasti di una Palermo maestosa nei suoi palazzi nobiliari e umile nelle botteghe artigianali, struggente nei giardini fioriti e nei borghi marinari. Una «detective story» sui generis: il piano reale e quello esoterico si fondono, la divinazione è sempre un passo avanti agli accadimenti. Il curioso, ecologista, irresistibile Bolla è destinato a entrare nel firmamento dei più originali personaggi polizieschi senza esserlo. Lo dicono le carte.
Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd - 01/03/2022 01:06
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Bartolomeo Bolla non è un investigatore, Bartolomeo Bolla è un cartomante. Eppure è a lui che si rivolge l'incantevole Rebeca Sausa per ritrovare il suo amante, il notaio Salvatore Di Blasi, scomparso da più di una settimana... Rebeca, da brava brasiliana, è a Bartolomeo Bolla che decide di rivolgersi appellandosi alle sue facoltà di "macumbeiro".
Nel romanzo di Marco Castagna edito da Edizioni Spartaco anche Bolla, come ogni investigatore che si rispetti, ha un suo quartier generale (è una locanda dai richiami cristologici, la Taverna dei Tre chiodi) e ha i suoi fedeli aiutanti: Camillo Caldarella detto "zio Tango", un ex poliziotto appassionato di vino nonché proprietario e gestore della sopracitata Taverna; Angela Arcuri detta "Nica", factotum per un'agenzia disbrigo pratiche, per farla breve la "spicciafaccende" di Bolla in cambio di lettura gratis delle carte; Damiana Dagnino detta "Dada", operatrice tecnica della polizia scientifica e amica d'infanzia di Bolla.
Questo detective "sui generis" si inserisce inoltre nella tradizione del poliziesco all'italiana in una maniera tutta sua, ricorrendo a un particolare tipo di immedesimazione con il colpevole, oltre che con la vittima, dettato dal "metodo investigativo" della divinazione. Di solito ai detective privati sbattono le porte in faccia, figuriamoci a un mago e indovino, e questo fatto, oltre all'atmosfera realistica che lo circonda, porta il romanzo più dalle parti del noir che non del mystery classico.
Tutti quelli che hanno a che fare con Bolla lo giudicano strambo ed eccentrico. Lui però li guarda e passa, fra gli alti e i bassi di una Palermo multietnica (lo stesso autore vive e lavora a Palermo), sia geografici (dai palazzi aristocratici ai borghi caotici) sia sociali (la borghesia decadente e gli argomenti scabrosi della cronaca nera, come la prostituzione e la tratta delle bianche) sia spirituali, tanto da proiettare il capoluogo siciliano in un'inedita dimensione cosmica...
Di un investigatore così ne avevamo bisogno. Non lo dice Bolla, lo dicono le carte...
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