In questo libro l'autore (salernitano) ci presenta la sua storia, il suo dramma, quello di un adolescente che si accosta alla "primavera della vita" che però viene oscurata da un evento imprevedibile: la atrofia muscolare, una malattia cronica e degenerativa. E così ne viene fuori la narrazione di com'è vivere con un corpo senza muscoli ma non senza vita, è un corpo-soggetto, pur "non integro", che desidera essere accolto e visto da altro corpi-soggetti più fortunati.
Ciao sono Angelo, ti ho letto tutto, ferocemente, senza fermarmi, in una sola notte, la tua primavera spezzata mi ha portato nel profondo del cuore un freddo inverno. Non so esprimere altro sentimento che un grido di rabbia verso il Dio imperfetto che permette tutto ciò, scusami ma è quello che in questo momento provo, anche se credo che il cielo non si trovi né in alto né in basso, il cielo si trova al centro dell'uomo che ha fede. E oggi proprio per l'imperfezione della vita molti uomini non hanno più la fede e temono di morire senza il cielo, ma tu no: tu il tuo cielo lo hai già conquistato .
Anonimo - 01/04/2011 18:08