Un omaggio a una delle tante perle che, nel corso della storia, la regina della Senna ha "nascosto" nei sobborghi di molte metropoli europee. Vicoli stretti, costruzioni basse e rustiche. Proprio come a Montmartre, nel grembo della bella e unica Trieste tante piccole case sorgono accatastate una vicina all'altra, in un'area che ricorda lo spirito Bohémien ma senza le notti del Moulin Rouge o de Le Chat Noir. Niente Cancan. Storie di sola gente e di gente sola, in questo luogo. Talvolta di andate e di ritorni. Di calzini appesi accanto al fuoco e di corti umide. Storia d'amore e d'amicizia. Di Lorenzo e di Marie Jeanne. Del matto Willy Boy e dei suoi "pen pen" urlati al cielo. Di Tullio e di Christian. Di gatto Benny e gatta Maria. Della Dea Incantatrice e Assassina: la Brown Sugar. Storia di mamma Rosalia. Di una carta da gioco appiccicata su di un muro in una viuzza nascosta. E di un rione ormai dimenticato fra nuovi e sovrastanti palazzi. Benvenuti nella Piccola Parigi. "Non state sognando, esiste realmente...!". (Brigitte Bardot) Parte dei diritti d'autore derivanti dalla vendita di questo libro sono devoluti in beneficienza a "Il Gattile" di Trieste.
Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ho subito pensato a Niccolò Ammaniti.
Ma meno pulp, non c'è che dire.
La storia prende le mosse da Parigi..ah no, scherzo, sarebbe stato banale... dunque dicevo la storia prende le mosse da Trieste, in un piccolo quartiere periferico, la Piccola Parigi appunto, "borgo decadente e dimenticato", come solo i nostri rioni tutti italiani sanno essere.
Città nelle città, con le loro regole, le loro zone e la loro serie di caratteristi che si alternano sul palco della vita.
Qui il vero protagonista è il rione, raccontato ed osservato sotto gli occhi fanciulleschi del giovane Lorenzo che, insieme a due compagni, Tullio e Christian, andrà incontro ai primi amori, alle prime illusioni e disillusioni, alle prime pulsioni sessuali ed ai primi lutti.
E un romanzo che si legge veramente in fretta con la grossissima curiosità di scoprire come proseguirà la crescita dei ragazzi.
Ci vedrei benissimo una trasposizione cinematografica
La piccola Parigi
Madiana Alberti - 25/02/2021 14:20
5/
5
LA PICCOLA PARIGI di Massimiliano Alberti.
Questo libro, dal quale mi aspettavo molto, non ha deluso le mie aspettative, anzi, le ha amplificate, mi aspettavo molto, ma è arrivato molto di più.
Questo libro è un viaggio, attraverso le esperienze e le vite dei protagonisti attraverso i vicoli di Corte Fedrigovez dalla loro giovane età, a quella più matura, dalle piccole esperienze, fino a quelle più importanti della maturità.
Un viaggio straordinario, che mi ha preso fin dalle prime righe. La scrittura è molto fluida, ironica, nostalgica, divertente, malinconica e melodica, coinvolgente. Questo è un libro praticamente impossibile da abbandonare, quando ci provi ti senti orfano, e quando ne sei quasi alla fine vorresti che non finisse mai.
C'è molta poesia nel modo di descrivere ogni cosa: le persone, le amicizie, gli amori, le case, i sentimenti, i gatti, che durante tutto il libro, in modi diversi, accompagnano e attraversano le vite dei protagonisti.
A volte, alla fine di un libro, ci capita di dimenticarne già la storia, ma, in questo caso, sembrerà di aver conosciuto di persona i protagonisti e viaggiato con loro attraverso le loro storie.
C'è tanto amore in questo libro, che decisamente considero un cammeo della letteratura contemporanea italiana, quell'amore che, come dice l'autore, è come un gatto, anzi, che "Il gatto è come l'amore. E' inutile rincorrerlo. Devi aspettare che sia lui a mettertisi vicino".
little_cozy_world - 18/05/2021 12:53
Madiana Alberti - 25/02/2021 14:20