Alessandro di Afrodisia (200 d.C.) è il massimo rappresentante dell'aristotelismo greco, 'l'Esegeta' di Aristotele per eccellenza. A lui si deve il consolidamento sistematico del pensiero di Aristotele e il suo ampliamento in direzioni inedite, su temi non discussi dal maestro ma centrali nel dibattito filosofico di età ellenistica e romana. Il trattato e le "Quaestiones" di Alessandro sulla provvidenza affrontano razionalmente, sulla base dei testi di Aristotele, il problema del rapporto tra mondo divino e mondo corruttibile: un precedente importante della dottrina della provvidenza nella scolastica araba e occidentale. Conservato solo in arabo, il trattato "De providentia" ("peri pronoias") viene qui per la prima volta pubblicato e tradotto in italiano ad opera di Mauro Zonta; anche delle "Quaestiones" sulla provvidenza questa, di Silvia Fazzo, è la prima traduzione italiana, sulla base di un testo greco notevolmente riveduto rispetto a quello sinora disponibile. Il saggio introduttivo di Silvia Fazzo è il primo che prenda in esame in modo così diretto e integrale sia le "Quaestiones" sulla provvidenza conservate in greco sia la versione araba del trattato "De providentia". Edizione con testi a fronte.