Pianta magica tra le più conosciute al mondo, la mandragora dalla radice antropomorfa ha da sempre suscitato l'interesse dell'uomo, che attorno ad essa ha sviluppato innumerevoli credenze, leggende, ricerche. Pianta di Dio, citata nella Bibbia e negli scritti degli autori cristiani antichi, e pianta delle streghe in quanto componente dei loro preparati, la mandragora è stata impiegata, e lo è tuttora, come specie psicoattiva con effetto delirogeno, come afrodisiaco e nella magia dell'amore, in diverse altre credenze magiche e in medicina. Dall'antico Egitto al mondo classico greco e latino, dall'Europa pagana a quella moderna, arrivando sino all'occultismo, il testo si propone di analizzare tali tematiche, per evidenziare il molteplice e profondo significato culturale che la "pianta che grida" ha assunto e mantenuto nel corso del tempo, in un continuo intreccio di rimandi dall'antichità ai nostri giorni.
L' autore:
GIANLUCA TORO, (Pinerolo 1969), è chimico di professione in campo ambientale. Si interessa di composti psicoattivi naturali nell'ambito dell'etnobotanica e dell'etnomicologia, nonché di composti psicoattivi sintetici, con particolare riguardo per l'aspetto chimico e farmacologico. Ha pubblicato articoli per riviste italiane, francesi, spagnole, tedesche e americane su diversi aspetti di questa ricerca e i libri Il risveglio della bestia e L'ombra mortale della notte (Yume, Torino).