Non è stato facile per il giovane Lorkin crescere all'ombra della madre, la maga Sonea, famosa in tutto il regno di Kyralia per aver reintrodotto la potentissima magia nera. E altrettanto difficile è stato confrontarsi con la memoria del padre, morto prima che lui nascesse: Lord Akkarin, l'uomo che, vent'anni prima, era riuscito a sventare l'invasione dei perfidi maghi di Sachaka, inaugurando così un periodo di pace e prosperità. E quindi per dimostrare il suo valore che Lorkin si offre volontario per scortare Lord Dannyl, il nuovo ambasciatore, proprio nel regno rivale, dove la popolazione cova ancora un profondo risentimento nei confronti dei kyraliani. Sebbene la missione diplomatica preveda soltanto un periodo di studi sulle antiche leggende sachakane, il viaggio si annuncia irto di pericoli. Al loro arrivo, infatti, i due maghi ricevono un'accoglienza gelida e, ben presto, rimangono vittime di strani e inquietanti "incidenti". Ma Lorkin e Lord Dannyl non sanno che il motivo di una simile ostilità non sono il rancore e la rivalità che dividono i due regni, bensì le stesse ricerche dell'ambasciatore, che potrebbero condurlo sulle tracce di un segreto antichissimo, un segreto che sconvolgerebbe l'intero mondo della magia...
Speravo in un miglioramento rispetto alla prima trilogia e invece la qualità si è molto abbassata. All'inizio non era tanto male. La trama sembrava partita molto bene, soprattutto con questo avvicinamento a Sachaka. Poi però diventa estremamente banale e scontata (già da qui ho capito come sarebbe andata a finire). E i personaggi sono altrettanto scontati. Ciò vale principalmente per i capitoli ambientati a Sachaka, un po' meglio sono quelli dei personaggi rimasti a Imardin. Se l'autrice si fosse limitata a sviluppare quella parte della storia la sua seconda trilogia sarebbe stata di gran lunga migliore. Anche se in entrambe (Sachaka, Imardin) l'atmosfera è tornata a essere pesante, o per meglio dire indigeribile tanto quanto in La Corporazione dei Maghi.
Alessandro - 03/02/2018 21:47