La cifra essenziale dell¿opera di María Zambrano, una delle figure più originali del pensiero del Novecento, è la riconciliazione in un¿unica forma espressiva della parola poetica con la parola filosofica. ¿La tomba di Antigone¿, straordinario testo filosofico-poetico-teatrale del 1967, è non solo una nuova lettura in chiave filosofica del personaggio sofocleo, ma è soprattutto una incomparabile riscrittura che fa vivere Antigone di una vita propria, attualissima. María Zambrano riprende la figlia di Edipo là dove Sofocle l¿abbandona, e discende con lei agli inferi, che sono anche gli inferi dell¿anima, dei legami famigliari e sociali. L¿Antigone della Zambrano non è l¿eroina canonizzata dalla tradizione, bensì la fanciulla sola, nel silenzio e nell¿assenza degli dèi. Nella tomba in cui Antigone è sepolta viva, si fa strada l¿evento impercettibile attraverso cui va germinando il significato fondamentale della sua figura mediatrice fra amore e conoscenza.