Negli ultimi 25 anni, Bagnoli per l'opinione pubblica sembra coincidere unicamente con il progetto di bonifica e trasformazione dell'area Ilva-Italsider. In questo libro ho cercato di descrivere la complessità del quartiere di Bagnoli provando a svelarne i caratteri di un'articolata e contraddittoria realtà.
In un quartiere sempre più periferia che vive nella perenne attesa di un rilancio che verrà, il progetto di ascolto che Emanuela Coppola ha ideato assieme a Giuseppe Bruno e Gilda Berruti, rappresenta uno di quei tanti segnali di dinamismo sociale e culturale presenti da sempre su questo territorio.
Il Laboratorio sulla qualità urbana a Bagnoli ha coinvolto oltre duecento studenti, 138 della scuola media Michelangelo e e oltre 60 del Liceo Scientifico "A. Labriola", quest'ultimi nell'ambito di un progetto biennale di alternanza scuola/lavoro, e ha avuto come fine quello di accrescere il senso civico dei giovani che vivono e frequentano il quartiere stimolandoli a non abituarsi a subire il degrado urbano ma a reagire ad esso. Apprendendo l'insegnamento del "diritto alla città" si è voluto far comprendere che un quartiere deve obbligatoriamente e necessariamente offrire spazi urbani vivibili.
Il progetto si è articolato in due fasi: dapprima, gli studenti hanno risposto a un questionario sui luoghi del quartiere; in seguito, gli stessi, in un dialogo intergenerazionale, hanno intervistato alcuni cittadini sui luoghi del quartiere. Inoltre, il confronto con le generazioni più adulte, ha evidenziato una perdita di memoria dei luoghi che hanno segnato la storia del quartiere come la Masseria Starza o la collina di San Laise. Anche la stessa area dove sorgeva la fabbrica appare ai giovani come un luogo avulso dal quartiere. In quest'ottica, oltre ad essere un laboratorio sulla qualità degli spazi urbani, il progetto ha funzionato per i ragazzi anche come un laboratorio sulla memoria.
In quest'accezione il laboratorio si è confrontato con il testo elaborato vent'anni fa dagli studenti del medesimo liceo "Vivevamo con le sirene" (2001) provando a definire da un punto di vista sociologico il quartiere di Bagnoli a oltre un quarto di secolo dalla chiusura dell'Ilva-Italsider.