Lui è un giovane ufficiale, senza soldi ma ambiziosissimo, testa calda in politica, grande poeta, famoso per aver scritto un best seller d'amore disperato che fa impazzire le lettrici... Lei è una ricca signora milanese, di nobile casato e moglie di un conte, ventitré anni, alta, sensuale, capelli corvini, occhi languidi, voce roca e conturbante, colta, brillante, libera e corteggiatissima... Questi due personaggi da romanzo - ma veri - sono Ugo Foscolo e Antonietta Fagnani Arese. A lei il poeta dedicherà la celebre ode "All'amica risanata". Si incontrano una domenica mattina d'estate di inizio Ottocento in un caffè alla moda di Milano, ed è subito 'coup de foudre'. Saranno otto mesi di passione più un lungo anno di gelosie, malinconie, rimpianti: una storia d'amore scandita da centotrentasei lettere, scoperte e pubblicate solo nel 1884, dopo mille traversie, e poi rimaste per un secolo inspiegabilmente sepolte nell'opera omnia e nelle edizioni filologiche. Forse perché troppo appassionate, sensuali, perfino deliranti. Riscoprirle e rileggerle oggi significa fare esperienza dell'epistolario amoroso più bello e moderno della letteratura italiana. Edoardo Sanguineti nel suo saggio introduttivo lo presenta come un vero e proprio romanzo, "un po' abbozzo dell'Ortis in elaborazione perpetua, e anche, e soprattutto, sua pratica e interessata applicazione all'esperienza vissuta". Le annotazioni del curatore, Giovanni Pacchiano, danno poi vita a un secondo romanzo, restituendo un volto e una biografia a centinaia di 'nomi perduti', evocando vite e luoghi di una Milano elegante e ricca di fascino: città del denaro, del divertimento, degli amori adulterini, del pettegolezzo, del lusso e dei debiti, delle risse, della Scala e di Napoleone.