La storia avventurosa del colonnello Thomas Edward Lawrence, agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica e contemporaneamente amico inseparabile dello sceriffo beduino che guidava la rivolta araba contro i turchi. Fu egli un traditore o un eroe della causa per la quale combatteva? E per quale causa in realtà lavorava, quella di re Giorgio V oppure quella dei beduini arabi della cui ribellione era diventato simbolo? Un enigma al quale la storia non trova risposta e che Cardini indaga, tenendo presente che un traditore è sempre un traduttore, colui che si sforza di trovare un ponte di comunicazione tra due visioni e due interessi diversi, e che la causa degli arabi era stato il frutto dell'inventiva dello stesso Lawrence, mancando in quelle aree l'idea propria di nazione.
A dirla tutta il libro non comincia male: non tutti conoscono Castelli Crociati (la tesi di laurea di Lawrence) e certe riflessioni dell'autore sono anche interessanti. Cardini, si vede, mastica il periodo medievale, molto bene.
Poi, però, il libro si perde proprio quando la vita di Lawrence diventa interessante: nulla si dice delle imprese militari, della ferrovia dell'Higiaz, della presa di Damasco, nulla si dice di quello che è accaduto a Lawrence dopo la rivolta nel deserto: la Raf, l'India, i rapporti con l'Intelligence...
Nulla si dice del significato storico dell' impresa di Lawrence che - me lo consentirà il Signor Cardini - è stato l'ultimo uomo a fare crollare un impero e, soprattutto, ci si dimentica del fatto più importante: Lawrence è stato uno dei più grandi scrittori del 900!!!! Il Sig. cardini dimentica completamente che ''The seven pillars'' e ''The mint'' sono due capolavori assoluti della letteratura mondiale!
Incredibile. ma come è possibile ?
Ora attendo con ansia la biografia di Franco Cardini sulla vita di Michael Schumacher....
spermadent - 15/09/2006 22:21