Federica, studiosa di Storia dell'Arte che non ha avuto fortuna nella carriera accademica, in età ormai matura viene inaspettatamente convocata dall'Università per condurre una ricerca sull'Ospedale degli Incurabili di Napoli, l'antico e misterioso complesso fondato per accogliere i malati cronici, affetti da sifilide e da altri terribili morbi, e dove, alla metà del Settecento, furono rinchiuse Albina ed Elisa, due giovani donne alle quali il Mastrogiorgio, infermiere carceriere, inflisse torture e punizioni crudeli per la sola colpa di essersi amate. L'incontro con i luoghi della memoria e con Maria, alla quale Federica è legata da una vicenda di dipendenza e sfruttamento, riportano alla mente della donna l'ineluttabilità delle scelte fatte e il peso della sofferenza patita.