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Le sorelle Sblendorio - Franca Cicirelli
Le sorelle Sblendorio - Franca Cicirelli

Le sorelle Sblendorio

Franca Cicirelli
pubblicato da Il Grillo

Prezzo online:
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Disponibile in 2-3 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
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A poche ore di distanza l'uno dall'altro muoiono in chiesa sagrestano e prete. Delle strane morti si interessa il dottor Giannelli, medico del paese, appassionato di epitaffi e passeggiate nei cimiteri. E partendo da un banco di legno, che sembra collegare la morte dei due, Giannelli inizia a sbrogliare la matassa, imbattendosi nelle sorelle Sblendorio, quattro fanciulle rimaste orfane troppo presto, che avrebbero potuto stringere tra le dita un futuro di felicità se la loro sorte non avesse dovuto fare i conti con la menzogna e la morte. Franca Cicirelli, alle prese con il suo primo romanzo, ci propone in queste pagine un giallo sentimentale che si addentra nell'intimità di una complessa e aspra famiglia del Sud, a cavallo tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, nella quale nascono e covano rimorso e risentimento. Il tutto farcito dall'idioma popolare.

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Il Grillo

Collana Indizi

Formato Libro

Pubblicato 19/05/2017

Pagine 160

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788866530961

1 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
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Le sorelle Sblendorio angelaaniellotiscaliit

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voto 5 su 5 L'autrice dal silenzio sa raccogliere parole che, talora sembrano stracciare il destino di un'intera famiglia, talaltra creano legacci che si stringono nei pugni dei desideri o, disperati, cerano nei giorni un più quieto vivere. Ma com'è che si cerca la felicità quando non si ha nemmeno la possibilità di respirare? Con un linguaggio raffinato, vibrante, a tratti altamente poetico, a tratti colloquiale Franca Cicirelli prende il lettore per mano e lo guida a trovare indizi, che spieghino le morti avvenute a poche ore di distanza in chiesa del sagrestano e del prete. Sul sottofondo con ironia si delinea il ritratto di una società un po' sempliciotta, che ha necessità di ritrovare un equilibrio, che sgrana rosari stringendosi nelle spalle dinanzi alle domande segrete, forse troppo inquiete, munita di una fede quasi ridicola per giustificare ciò che l'uomo non sa spiegare. Com'è che la vita fa capitombolo in una mescolanza di pensieri e di credenze? Com'è che una bambina viene confinata coi gatti e con le galline perché sembra strana e dinanzi alla sua stranezza non si trova consolazione? Com'è che si impara a tirare avanti per non sentire in pegno la vita quando soffia il vento di tramontana? La morte impensierisce, tira sentenze, sputa parole che scampanano cercando la differenza, fonde le preghiere con la scorrevolezza precipitosa di un latino litanico, perché col rigore della ragione emergono i tradimenti, le malanime, le vite non vissute, i giri di valzer per non viaggiare sempre al buio, per sentirsi al sicuro quando il respiro morde e l'alba tarda ad arrivare. L'impianto delle ipotesi sottende la tragicità di un mondo chiuso, talmente chiuso da fermare il cuore, in cui le dita di splendide fanciulle tessono mirabili ricami ma mai carezze. E come può accadere la nostalgia di un amore, che non si realizza neppure per sbaglio quando la luna è storta e non basta per amarsi? Evitare il centro e fermarsi alla scorza non equivale a sentire l'odore della bellezza: tutto resta sbiadito come un rospo ingoiato e mai messo fuori. L'autrice ci interroga su quale sia la prospettiva di libertà e se si possa concretizzare quando si è avvinti in una prigione di corpo e anima. Le sorelle Sblendorio, ragazze bellissime, vivono nel centro spaccato del paese segregate da un muro di cinta: nel loro microcosmo anche alla controra le ore sono un abisso di pece e tra le screpolature della terra spunta il seme dell'odio svaporando la patina vera della vita. Ristagnano senza indulgenza le promesse mancate, i sorrisi, come se la falce di Dio si sia abbattuta a zittire lo scroscio di zampillanti desideri. E se Dio fosse femmina? E se l'onda degli sbuffi di vento regolasse le soste in tutte le direzioni? Può tornare indietro la vita che non si è vissuta? Con un colpo d'occhio si può recuperare il tempo perduto? O ci si lascia vivere con indifferenza in serate di velluto scuro quando le stelle sembrano passare accanto come un velo per estinguere la speranza? Il dolore fa tremare, frena le smorfie di pianto, attraversa il paese degli occhi con lo stesso rapimento del gemito dei singhiozzi. All'imbocco di tante piccole percezioni tra giri di parole e silenzi pare che labilità di vivere consista nel tenere in mano un filo e lavorarlo senza sciuparlo per risalire a scatti, oltre i solchi. L'autrice ci fa allungare lo sguardo su un'umanità filtrata nell'anima senza cerimonie: l'io suona scoperchiando i tarli e si delinea il disagio mescolato alla storia. Qual è la vocazione dell'uomo? Sentirsi chiamato alla felicità, a piccoli passi, lì dove se l'amore arriva, non attira l'attenzione sulla stranezza ma su un punto d'origine da condividere, lì dove le parole tornano e si rinfranca il cuore, sì che ognuno accolga il mondo dell'altro senza cesure. Forte per alcuni la volontà di rinascere, inconscia per altri quella di morire dentro prima che fuori.

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