E' il 1953 e nell'aula del riformatorio situato alle foci dell'Elba, non lontano dal confine tra Germania e Danimarca, è entrato oggi un individuo smilzo, profumato di brillantina. Si chiama Korbjuhn, dottor Korbjuhn, ed è entrato con l'aria che i ragazzi rinchiusi nel riformatorio chiamano korbjunesca, cioè sprezzante e timorosa insieme. Il dottor Korbjuhn si è fatto augurare il "buon giorno signore" e senza preavviso ha distribuito i quaderni dei temi. Non ha detto nulla. Semplicemente è andato alla lavagna, ha preso il gesso e ha scritto sulla lavagna il tema con la sua scrittura prona, obliqua, l'obliquità dell'ipocrisia. Un romanzo che ci offre l'immagine di un'epoca ritraendo un piccolo mondo in tutta la sua immensità e grandezza.