Sotto il lenzuolo bianco steso in mezzo alla strada c'è il cadavere di Roberto Salazar. Titolare di un'importante agenzia letteraria, l'uomo è stato investito e ucciso da un'auto mentre attraversava per gettare la spazzatura. Il pirata è fuggito. Uno sfortunato incidente, insomma, che non parrebbe richiedere l'intervento della Mobile. Solo che al commissario di polizia Tonio Buonocore queste circostanze sfortunate non sono chiare. Lui non crede alle coincidenze, mentre agli omicidi sì. E qui c'è qualcosa che intuisce e non riesce ad afferrare. Poi la vittima era una figura conosciuta, e in certi casi qualche approfondimento non guasta, soprattutto in un ambiente dominato da invidie e rancori. Ma l'essenziale per Buonocore è non lasciarsi influenzare dalle apparenze, non fermarsi alla superficie delle cose. Perché la linea retta è un inganno. A prima vista è la via più breve per unire due punti; in realtà, se la si esaminasse con una lente d'ingrandimento, si capirebbe che è formata da tante curve. Lo stesso vale per i rapporti fra le persone. Anche i più lineari nascondono tratti imprevedibili. E, a volte, segreti sconvolgenti.