Alessandro Parronchi, figura di spicco della terza generazione poetica fiorentina, con raccolte come I giorni sensibili (1941) e I visi (1943) ha contribuito in maniera decisiva a strutturare (e codificare) gli usi lessicali, i temi, le prospettive ideologiche, le fonti e i topoi dell'estetica ermetica. La sua poesia ha avuto la particolarità di dare vita fin dall'inizio a originali interferenze tra la scrittura in versi e la sua attività di storico dell'arte, all'insegna di una trasversalità dei generi (poesia, pittura, ma anche scultura, musica) che fa dell'opera di Parronchi un'espressione novecentesca - quindi inattuale - della grande stagione del romanticismo europeo.