1918. La Stella di Odessa, una vecchia carretta galleggiante, sfida le acque del mar Nero, diretta a Costantinopoli. Porta un carico prezioso: le persone della famiglia reale russa scampate al massacro bolscevico e una parte del favoloso tesoro dei Romanov. Un manipolo di cosacchi veglia sulla loro sicurezza ma, durante il viaggio, la nave è oggetto di un agguato. Equipaggio e passeggeri vengono trucidati e la Stella di Odessa cola a picco. Ma una ragazza, disperatamente aggrappata a una zattera di fortuna, si salva. Oggi. Kurt Austin e Joe Zavala sono di nuovo in azione. Questa volta il mistero ha fattezze inconsuete, ma non per questo meno insidiose. Chi sono i cosacchi che cercano di eliminare una troupe televisiva sulle coste del mar Nero?
Il libro non è niente di speciale per non dire di peggio. Ormai i libri di cussler sono fatti con lo stampino. Cambia il nome Kurt e metti Pitt ed è lo stesso.Peccato, perchè soltanto in questo libro, con il personaggio di Ivan Petrov,nemico-amico, e con la conclusione neanche troppo incredibile, l'autore ha tentato di discostarsi un attimo dai precedenti
libri. Diciamo che dei 3 libri il cui protagonista è Austin questo è quello meno peggio a mio parere.
Lo zar degli oceani
Anonimo - 04/04/2004 14:07
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5
Nn è molto coinvolgente x dirla tutta, ma a tratti, nelle sezioni d spionaggio, si fa interessante come quando si parlano d attrezzature sofisticate o cose del genere. X me è un libro x un pubblico un pò maturo, visto l'età del protagonista(40)e un giovane può far fatica ad identificarsi. Per gli appassionati del genere(spionaggio) e d nautica(in piccola parte). Da notare lo humor dei protagonisti ke anke nelle fasi + concitate si scoprono veramente divertenti.
Lo zar degli oceani
slug - 09/03/2004 12:42
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5
Che anche prima fosse uno scrittore aduso alla pubblicazione inarrestabile di libri più o meno commerciali, pochi lo possono negare. Solo che a differenza di questo ''Zar degli oceani'', i suoi predecessori per lo meno riuscivano a catalizzare l'attenzione del lettore, cosa che a questo tomo proprio non riesce.
Se magari Cussler pensasse un pò di più allo stile e alla narrazione e scrivesse meno d'istinto per il solo gusto di pubblicare chilate di libri e guadagnare vagonate di dollari, forse il risultato sarebbe migliore.
Anonimo - 28/06/2004 16:30
Anonimo - 04/04/2004 14:07
slug - 09/03/2004 12:42