Ecco la storia di Sagalovitsch, un ipocondriaco ebreo parigino che, un bel giorno, ha deciso di mettersi in fuga. Fuggendo dalla sua invadente santa famiglia, ponendo la Francia a debita distanza (questa terra di persecuzioni antisemite), egli porta nei suoi bagagli la nostalgia per la grande squadra dei Verdi di Saint-Ftienne, la sua sfiducia verso i goym, il suo acuto senso di disadattamento e una giubilante cattiva fede. Appena sbarcato in Canada fa comunella con una bellezza olandese (ottimista, rilassata, fumatrice accanita di erba). E sarà in tale compagnia che scoprirà il fascino libertario ma igienista della vita a Vanconver. "Lontano da cosa?" prende il titolo da una barzelletta tipicamente ebraica, poiché per chi si sente senza patria, nulla è veramente vicino, nulla veramente lontano.