La penna affilata dall'ironia di un Picouly 'in nero' squarcia la tela sopra un mondo di violenza e solitudine, gelido e cupo, senza scampo. Una storia che ruota attorno a un'intricata vicenda di tradimenti e vendette che non lasciano neanche prendere fiato tanto si susseguono rapide e sempre più crudeli, tra un aborto e una violenza carnale, sevizie su uomoni e animali, sadismo, prevaricazioni e omicidi. Sono fosche pagine di una malinconia e ostinata cupezza, che descrivono un mondo insensato. Non uno dei personaggi mostra un barlume di umanità: tutti schiavi di pulsioni di morte, si muovono come burattini in uno scenario fosco e senza speranza. L'unica figura forse positiva, l'ispettore che indaga sulla morte della donna in coma, viene ben presto eliminato dalla figlia di lei. Non c'è spazio per l'innocenza in quest'onda di follia che travolge e, insieme, mantiene a galla tutti gli altri personaggi. Su questo orrore scorrono il linguaggio tagliente e l'ironia affilata di Picouly, le cui parole giocano e si mescolano con il sangue.
Bello, ti prende, non vorresti piu andare a dormire (forse per lo shock).
Poco adatto a chi facilmente si impressiona ma molto indicato ai sadici. in fondo non è altro che un condensato delle nostre pagine di cronaca. Buona lettura.
Anonimo - 12/02/2001 00:00
Bello, ti prende, non vorresti piu andare a dormire (forse per lo shock). Poco adatto a chi facilmente si impressiona ma molto indicato ai sadici. in fondo non è altro che un condensato delle nostre pagine di cronaca. Buona lettura.