Con il matrimonio con un nobilissimo, scapestrato e impoverito francese, un'innocente ricchissima giovane americana, intrisa di ideali e di cultura romanzesca, si trasforma in una signora di irriducibile rigore morale, in una fustigatrice di reali o prospettate trasgressioni. Una Bovary al contrario, dominatrice del destino altrui, la cui inflessibilità egocentrica nel perseguire il sogno di unire amore e nobiltà mina lo slancio di un innamorato compatriota e infine la fibra stessa del fedifrago marito. Un racconto intenso, percorso da echi della grande tradizione francese da Madame de La Fayette a Balzac, prima incursione di Henry James sulle insidiose differenze tra cultura e società americane ed europee e allo stesso tempo sull'intreccio d'adulterio al tempo in cui negli Stati Uniti ci si interrogava sulla praticabilità morale e civile del divorzio.
Ho studiato questo libro all'università e, benché all'inizio fossi un po' restia alla lettura, devo ammettere che ha finito per affascinarmi. Lettura ricca di interpretazioni e di significati nascosti che, una volta scoperti, renderanno il libro ancora più interessante. Importante anche l'interpretazione della donna che ci dà James.
Consiglio la lettura.
Giorgia Gasperini - 26/10/2013 11:52