Palorgio, il giovane protagonista di "Magia del fiume", fantastica tra le imprese guerresche del grande Alarico che la leggenda vuole sepolto col suo tesoro in un punto segreto sotto il letto del Busento, davanti al quale egli per ore s'incanta. Siamo in epoca fascista e Palorgio, ormai apprezzato dipendente statale, per il suo matrimonio avventato, diventa vittima dell'infedeltà della moglie e bersaglio del ganzo di lei, pezzo grosso dell'organizzazione politica cittadina. Insignificante oppositore, si rifugia nelle sue immaginazioni finché, con una vincita al lotto può concedersi un viaggio vero, reale. In sua assenza, il nuovo amante della moglie, gli combina un grosso guaio e a lui, che ha già visitato l'Occidente e sta navigando per l'Oriente lontano, giunge il telegramma di tornare per difendersi dall'accusa di villipendio al regime. Gli tocca persino il carcere perché accusato di aver montato una grande beffa per cui nell'alveo del fiume sarebbe stata trovata la tomba dell'eroe barbaro e il suo tesoro.