Toby Dammit fin dai primi gemiti è un bambino difficile. A sei mesi, si mastica un mazzo di carte. A sette, comincia a baciare le bambine. Va così crescendo in malvagità finché, compiuto un anno di età, non solo si incaponisce a portare i baffi, ma contrae un'inclinazione a imprecare e a sostenere le proprie affermazioni con una scommessa. Tra tutte le sue nefande abitudini infatti, la più radicata e volgare è quella di finire ogni frase con 'ci scommetto la testa col diavolo'. La vita di Dammit scorre fra vizi e scommesse fino al giorno in cui durante una passeggiata, scommette con il suo amico Edgar Allan Poe di riuscire a saltare un cancelletto. Un esilarante e nerissimo Edgar A. Poe che si prende gioco delle assurde pretese morali della critica. Accompagnato dalle immagini di Giacomo Garelli, che ci immergono nella suspense del racconto, suggerendone anche una seconda lettura. Postfazione di Goffredo Fofi.
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.