Malnisio

Doris, Tony, Margherita, Oliviero, Carla, Aldo, Stefano, Ofelia: molti sono i personaggi che popolano questo romanzo, con le loro storie che si toccano e qualche volta s'intrecciano, come accade nella vita; eppure, se c'è un protagonista, questo è proprio Malnisio, il paese da cui tutte queste storie provengono e prendono forma, allargandosi poi nelle vicine città del Friuli: Pordenone, Grado, Trieste... Colpisce, in questo romanzo di Vinicio Ongaro, scritto pochi mesi prima della sua scomparsa, la capacità dell'autore di costruire con pochi e precisi tratti, con dialoghi scarni eppure sempre risolutivi, una vicenda corale di piccole grandi vite che cercano di aggrapparsi ad un proprio sogno di 'redenzione': nella religione, nella politica, nell'amore, o come nel caso di Tony persino nel crimine. In questo angolo di Mitteleuropa, la vita pare quasi procedere più lenta - forse per quella sorta di coscienza mista del tempo, fra passato e presente, che sembra nutrire i suoi personaggi - ma altrettanto inesorabile è il suo cammino. E Malnisio è il luogo da cui si parte e in cui si torna, il 'microcosmo' dei sogni adolescenziali e dei ricordi dell'età matura, dei primi amori e delle passioni inesplose, come quella, tenera e straziante insieme, che lega Margherita a Don Oliviero Benet. Un romanzo epico e corale, dunque, che ha al suo interno una bellissima storia d'amore, e che è insieme, come scrive Claudio Magris nella prefazione, "una struggente storia di solitudini"; perché - continua Magris - "Malnisio è il luogo costituito e intessuto non solo di paesaggi, colori delle stagioni, tradizioni e usi antichi vestiti di modernità, ma è anche e soprattutto di destini, di personaggi, del vissuto di tante storie".

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