"Meravigliosa catastrofe" nasce come sequel della prima raccolta di poesie e aforismi dell'autore: "Una lucciola nel buio". Con questa seconda raccolta, Mattia Pangrazi pareggia i conti con quell'amore che tanto lo aveva ispirato nel primo libro, attraverso una discesa descrittiva e intimistica dentro se stesso. In questa silloge, "Meravigliosa catastrofe", al lettore vengono proposte poesie più strutturate, più elaborate e meno istintive senza disperdere, comunque, quella visceralità e quel tocco personale che è la vera cifra stilistica dell'autore. Queste poesie sono tutte collegate da un fil rouge lapalissiano e mai celato: l'amore finito. Qui, l'autore compie, insieme al lettore, un viaggio imponente attraverso mostri dal viso dolce, frammenti di ricordi pericolosi, domande ingenue alle quali non riusciamo mai a rispondere come vorremmo e la riscoperta di quel desiderio atavico dell'uomo di essere amato.