Un profeta per alcuni, un prete scomodo per altri, certamente un santo per la sua gente. Morto a soli 58 anni nel 1993 nella sua diocesi di Molletta, don Tonino Bello è stato un vescovo e un uomo innamorato delle beatitudini e della povera gente, dei tossicodipendenti, degli umili e dei senzatetto, pronto a esaltare la "Chiesa col grembiule" contro quella dedita solo a coltivare posizioni di potere. Gianni Di Santo ne ripercorre la vita e le opere con l'aiuto dei postulatori della causa di beatificazione: dalla difesa degli operai di Ruvo che stavano perdendo il lavoro all'episcopio divenuto presto rifugio per famiglie disagiate all'impegno per la pace che attirò presto le ire delle gerarchie ecclesiastiche. Ma lui andò avanti, in nome di una speranza alla portata di tutti.