Questa storia è vera. Queste storie sono inventate. Millant'anni di storia in millant'anni di storie. Mille storie per farne una in un luogo detto Fraus, che non esiste o esiste in molti modi. Voci che dicono di sé nel turbinio del tempo, che salgono su mormorando dalle molte età perdute a strati sotto i nostri piedi. Voci di Gonnai bambino nuragico, Tzìppiri fromboliere punico-romano, di Sisinnio seduttore di dame pisane, di Rosa Maria strega portata al rogo e del suo boia, di Giobbe ebreo senza sapere di esserlo, di Hans in attesa di un segno dal Sud. Voci di una sottostoria che dicono della Storia: da Cesare a Napoleone, dall'impero d'oriente all'America di Colombo, dalle guerre del ventesimo secolo ad Aldo Moro, passando per Mussolini. Ad ogni epoca storica, un'affabulazione avvincente. Di età in età, strato dopo strato Giulio Angioni ha attraversato in ascolto le voci del passato, qui restituite con la premura di non tradirne i singoli accenti. Di racconto in racconto, pagina dopo pagina: l'accento di uno scrittore che non vuole smettere di saper raccontare. In "Millant'anni" il senso dell'uomo nel tempo trova la misura di un prezioso distillato narrativo.