Nel 1790, poco dopo aver raggiunto l'indipendenza contro gli inglesi, gli Stati Uniti d'America affrontarono la loro prima grave crisi. L'acquisto di armi e rifornimenti bellici avevano infatti portato il paese sull'orlo della bancarotta. La giovane nazione aveva però una immensa ricchezza: gli sterminati territori che si stendevano a ovest del fiume Ohio, una distesa che arrivava fino all'Oceano Pacifico, dal Canada al Messico. Bisognava dunque vendere quelle terre: per farlo era necessario esplorarle, misurarle, disegnarne le mappe, dividerle in lotti. C'erano però due problemi: l'utilizzo di centomila unità di misura diverse e le tecniche di rilevamento non sufficientemente affidabili per risultare precise su estensioni tanto enormi.