Moliÿre (pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin), nacque a Parigi nel 1622, studiò presso il Collÿge de Clermont, retto da gesuiti e frequentato da ricchi borghesi, seguì corsi di diritto e per qualche tempo esercitò la professione di avvocato, pur conservando il titolo di "tappezziere del re", ereditato dal padre. Istintivamente portato al teatro, vi si dedicò già dal 1643 quando con la famiglia Bÿjart fondò l'illustre Thêatre. La prima donna della compagnia fu Madeleine Bÿjart, di cui Moliÿre fu amante. I primi tentativi parigini furono un insuccesso. Dopo diverse peregrinazioni in provincia, nel 1658 la compagnia tornò a Parigi ed ebbe molto successo a corte, con il "Nicomede" di Corneille e una farsa dello stesso Moliÿre. Inizialmente i comici ebbero la protezione del duca di Orlÿans e in seguito quella di Luigi XIV disposero della Salle du Petit-Bourbon prima e di quella Richelieu che diverrà il Thêatre du Palais Royal. Nello stesso 1658 Moliÿre sposò la 19enne Armande Bÿjart, figlia, o come altri sostiene, sorella minore di Madeleine. Le pungenti satire del commediografo-attore contro la borghesia e contro i "devoti" gli attirarono attacchi, facilitati dal matrimonio con Armande. Il "Tartufo" venne avversato dagli ambienti ecclesiali ma non tolse a Moliÿre la protezione reale. Il commediografo morì il 17 febbraio 1673, durante la quarta replica della sua ultima opera: "Il malato immaginario".