"Presi dalle urgenze quotidiane possiamo correre il rischio di non alzare gli occhi verso orizzonti più ampi che vanno oltre il semplice orizzonte materiale. Ecco una testimonianza che possono rendere le ACLI nella nostra provincia: l'interesse religioso non porta alla diserzione della terra, ma rende più appassionato l'amore per essa; il riconoscimento di Dio non si pone in alternativa con quello dell'uomo, ma ne è piuttosto garanzia perché è sua creatura; il lavoro non è finalizzato al solo guadagno, ma è servizio, atto di solidarietà, è manifestazione dell'uomo, della sua creatività, della sua dignità, per questo lo vogliamo per tutti. E se Dio è creatore e padre, allora alla mensa del creato non hanno diritto di assidersi solo alcuni, i più forti, i più intelligenti, i più fortunati, ma ogni uomo." (Mons. Giova Volta, Messaggio alla ACLI di Pavia)
Avevo conosciuto il don Giovanni Volta prete, sapevo della sua cordialità con tutti, della sua disponibilità allascolto e della sua concretezza: coi piedi per terra, da vera stirpe contadina. Invece lo conoscevo poco come vescovo di Pavia e questo libro mi ha incuriosito.
Ho molto apprezzato il modo con cui gli autori - da aclisti impegnati quali erano -hanno narrato la loro esperienza di vicinanza e collaborazione col loro vescovo: hanno presentato il suo rapportarsi ai problemi sociali attraverso la scelta di passi particolarmente significativi tratti da discorsi, omelie e pubblicazioni varie. E, accanto alle parole del vescovo, ho trovato le parole delle personalità importanti della Pavia di allora, dal sindaco al monsignore teologo al presidente delle Acli: punti di vista diversi, convergenti nel testimoniare il suo costante impegno per il bene comune, che concretamente era il bene della gente che viveva a Pavia a partire dai più bisognosi.
Ne esce un profilo di vescovo che vive in mezzo alla sua gente e che conosce le necessità del suo gregge (papa Francesco lo avrebbe definito un pastore che odora di pecora), instancabile nellincontro con i poveri di ogni genere e molto concreto in un magistero che parte dal vangelo per arrivare a mettere bene in chiaro come deve comportarsi un cristiano (e naturalmente anche un prete e un vescovo!) di fronte alle emergenze sociali.
In fondo era rimasto il don Volta che avevo conosciuto, sapiente e semplice, autorevole e umile, vicino a tutti nonostante la porpora
Ritengo che questo libro-testimonianza sia interessante anche per chi non ne ha conosciuto personalmente il protagonista in quanto presenta lo stile di un vescovo atipico che sotto molti aspetti ha anticipato di oltre ventanni il modo dessere di Papa Francesco. Se si fossero conosciuti avrebbero fatto di sicuro amicizia!
anna orlandi - 10/03/2018 22:13