Questo libro contiene non solo il racconto affascinante - talvolta mozzafiato - di una serie di avventure alpinistiche, ma anche la storia privata di un uomo, la scoperta delle sue sensazioni più intime e toccanti, delle ansie anche, che lo hanno accompagnato nel corso di tante spedizioni. Non è solo la descrizione tecnica delle sue imprese, delle difficoltà ambientali o sportive, con la carrellata di immagini, di culture, di incontri avuti in giro per il mondo. E' anche il racconto senza veli di emozioni sconosciute, di motivazioni più o meno consapevoli, di una maturazione umana e culturale. Perforando la scorza dura dell'alpinista, filtrano da queste pagine parole sincere e appassionanti, che raggiungono il lettore con forza di vibrante spessore, a tratti poetica. Scorrono sotto gli occhi le tappe importanti di tutta una vita spesa nell'amore per la natura, e nella quale soprattutto due attività sono state protagoniste: l'alpinismo e il volo. Partendo da una piccola città dell'italia centrale, in cui l'alpinismo non aveva tradizioni elevate - specialmente se comparato a quello alpino -, Alberto Bianchetti ha conquistato via via traguardi sempre più importanti: dal suo Terminillo all'Appennino centrale, dalle Alpi all'Himalaya, dalle Ande al Polo Nord. Con tanta passione, tanta volontà, e sempre con poche risorse sia tecniche sia economiche, questo grande alpinista è riuscito a piantare la bandiera del C.A.I. di Rieti in molti angoli della Terra. Angoli talora inaccessibili a molti alpinisti - anche più giovani, più organizzati e più 'sponsorizzati' -, ma certamente non inaccessibili a lui, a Mario, a Paolo e ai tanti altri, testardi e irriducibili, che l'hanno via via accompagnato.