Firenze, ottobre 1966. Non fa che piovere. Un bambino scompare nel nulla e per lui si teme il peggio, forse un delitto atroce. Il commissario Bordelli indaga disperatamente, e durante le indagini arriva l'alluvione... La notte del 4 novembre l'Arno cresce, si ingrossa, va a lambire gli archi di Ponte Vecchio, supera gli argini e la città è travolta dalla furia delle acque. Le vie diventano torrenti impetuosi, la corrente trascina automobili, sfonda portoni e saracinesche, riversando nelle strade cadaveri di animali, alberi, mobili e detriti di ogni genere. Mentre la città è alle prese con quella inaspettata e inimmaginabile tragedia, il delitto sembra destinato a rimanere impunito, ma la tenacia di Bordelli non vien meno...
Morte a Firenze. Un'indagine del commissario Bordelli
Anonimo - 21/02/2010 19:04
3/
5
Il libro mi è piaciuto, l'alluvione di Firenze è descritta bene e la storia in sé è credibile; però, quante banalità e quanta retorica..! Da una parte il bravissimo commissario, naturalmente ex-partigiano con l'aureola e dall'altra gli assassini, altrettanto naturalmente tutti fascisti, cattivi e anche perversi. E che dire dell'intervento del commissario che toglie dalle grinfie di un suo collega un povero ragazzo anarchico..? O dell'altro intervento del commissario che offre a tutti stivali gratis bacchettando duramente il negoziante profittatore..? Banalità davvero al limite del ridicolo che vanno a inficiare un libro scritto bene; ed è un peccato.
Morte a Firenze. Un'indagine del commissario Bordelli
Anonimo - 20/02/2010 20:49
4/
5
Bella storia, mi è piaciuta molto, oltre la trama, ho apprezzato l'ambientazione storica che non conoscevo, se non superficialmente. Complimenti all'autore.
Morte a Firenze. Un'indagine del commissario Bordelli
Anonimo - 25/09/2009 22:39
4/
5
Bravo Marco, un'altra storia piena di umanità con protagonista il Commissario Bordelli impegnato a risolvere un caso tanto "rognoso" quanto abietto. E co-protagonista è l'alluvione che nel '66 colpì Firenze. Vichi ci fa rivivere magistralmente quei tragici giorni. Libro quindi da leggere tutto d'un fiato dalla prima all'ultima pagina ma che una volta terminato e chiuso ci lascia un'infinita amarezza legata a questo dubbio: non è che il Commissario ci lascia per davvero e le sue dimissioni sono irrevocabili?? Non farlo Marco, noi lo aspettiamo nel prossimo romanzo. Ci contiamo!!
Anonimo - 21/02/2010 19:04
Anonimo - 20/02/2010 20:49
Anonimo - 25/09/2009 22:39