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Murderbot. I diari della macchina assassina

Martha Wells
pubblicato da Mondadori

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Disponibile in 2-3 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
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Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Fantascienza , Fantasy Horror e Gothic » Fantascienza

Editore Mondadori

Collana Oscar fantastica

Formato Tascabile

Pubblicato 01/09/2020

Pagine 480

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788804727767

Traduttore S. A. Cresti

4 recensioni dei lettori  media voto 4  su  5
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Murderbot. I diari della macchina assassina frances92

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voto 3 su 5 «È sbagliato considerare un costrutto come metà robot e metà umano. In questo modo sembra che le due parti siano distinte, come se la metà robot dovesse voler obbedire agli ordini e fare il suo lavoro, e la metà umana dovesse pensare a proteggersi e a tirarsi fuori dai casini. La realtà era ben diversa, ossia che ero un'unica entità profondamente confusa, senza un'idea di ciò che volessi fare. Di ciò che avrei dovuto fare. Di ciò che era necessario fare.» Murderbot è una SecUnit (Unità di Sicurezza), costituita sia da parti organiche che da parti robotiche, che viene fornita dalla compagnia a umani e umani aumentati per garantire la loro sicurezza durante le missioni su pianeti pressoché sconosciuti. Essendo riuscita ad hackerare il modulo di controllo, è in grado di pensare e agire con la propria testa e di provare emozioni; soprattutto, non può fare a meno di guardare e amare le serie TV. Il libro è formato da quattro romanzi brevi fantascientifici, Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e Strategia di uscita, in continuità luno con l'altro. Il personaggio di Murderbot, che narra le sue avventure in prima persona, è profondamente caratterizzato, in particolar modo sotto il profilo psicologico, ma è facile immaginarselo anche dal punto di vista fisico. Nonostante veniamo catapultati direttamente nell'universo di Murderbot, la lettura non è stata particolarmente complicata ed ero curiosa di sapere come sarebbe finita; purtroppo però, non sono riuscita ad appassionarmi completamente: di tre romanzi brevi su quattro, ho trovato la narrazione un po' lenta, poco fluida, forse perché piuttosto dettagliata nella descrizione di ogni singolo istante della protagonista. Anche le scene d'azione sono poco numerose e brevi. Consigliato agli amanti del genere che non si fanno intimidire dai dettagli.
Murderbot. I diari della macchina assassina ana.maria93

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voto 4 su 5 Causa una debole curiosità nei confronti della robotistica e degli umanoidi e l'amore provato per la serie tv Humans (2015 con Colin Morgan e Gemma Chan), quando Mondadori ha messo a disposizione l'eARC di Murderbot mi sono buttata a capofitto. L'edizione di Oscar Mondadori, che rientra nella collana Fantastica, raccoglie i quattro romanzi brevi di Martha Wells: Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle, Strategia di uscita. Cosa mi è piaciuto? Che avrei dovuto fare? Ammazzare tutti gli umani perché quelli che erano a capo della sezione costrutti della compagnia erano dei senza cuore? Certo, le persone immaginarie del canale dintrattenimento mi piacevano molto di più di quelle reali, ma non si poteva avere le une senza le altre.  Questo. Le riflessioni che Murderbot fa durante le sue avventure. Nonostante non lo voglia accettare e continui a sminuire se stessa, Murderbot è molto umana. Molto più di quanto voglia ammettere o di quanto si renda conto. E' umana perché ha una coscienza, si colpevolizza (e l'aveva fatto ancora prima di hackerare il sistema di controllo). Conosce il dovere e l'onore meglio degli umani e più volte dimostra una saggezza che dovremmo avere anche noi soprattutto quando si tratta di temi come la violenza o l'odio. Ho trovato il sistema dal quale Murderbot si è "liberata" simile allo schiavismo. Una volta "libera" continua a seguire le regole del sistema anche se non più costretta da un'imminente punizione come uno schiavo che una volta "liberato" continua a servire il proprio padrone. Mi sento di mettere tra virgolette il termine libertà perché leggere Murderbot ha risvegliato una vecchia riflessione: se sin dalla nascita non hai conosciuto un altro modo di vivere, sei davvero prigioniero? O sei libero in quella tua realtà? Un po' come un animale domestico che ha sempre vissuto in casa, ignaro che fuori dalle pareti esista un mondo intero e la possibilità di vivere una vita diversa. Se non conosce l'esistenza di un'altra realtà, può mai sentire la mancanza di questa e quindi sentirsi prigioniero? Tuttavia, guardando il quadro generale della storia, nonostante Murderbot si nasconda dietro la scusa del regolamento per non accettare che in realtà lei sta compiendo delle azioni dettate dal suo buon senso, dalla sua morale. Cosa non mi è piaciuto? Ebbene sì, purtroppo c'è stato anche questo. La crescita del personaggio, per quanto affascinante, e il mistero riguardo quell'episodio che tanto la tormenta sono state offuscate dalla narrazione dei viaggi e dei combattimenti. Da un punto di vista del tutto personale: ho trovato le descrizioni e il linguaggio troppo tecnici. Un sovraccarico di informazioni e di dettagli tecnici e un worldbuilding per me sommario mi hanno reso difficile visualizzare ciò che stava succedendo e concentrarmi. Ho dovuto interrompere la lettura tantissime volte sentendomi dopo poche pagine affaticata come dopo una lezione universitaria di tre ore. Nonostante la curiosità riguardo gli eventi e come si sarebbero concluse le avventure mi sono trovata e diluire la lettura più di quanto avessi previsto. In conclusione siamo di fronte a un libro che sicuramente merita per il viaggio della protagonista. Un viaggio che non finisce qui visto che nel 2020 è uscito il quinto volume - questa volta della lunghezza di un romanzo - ed è prevista una sesta storia per il 2021 e che, nonostante ciò che io ho identificato come difetto sono curiosa di sapere come continua. Bisogna, però, affrontarlo con la mentalità e le aspettative giuste visto che non è un semplice racconto di avventura.
Murderbot. I diari della macchina assassina lorenzo.martire

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voto 5 su 5 Partiamo dalla struttura: Murderbot è una raccolta di quattro racconti: Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e, infine, Strategia di uscita. In questo volume, pubblicato da Mondadori nella collana Oscar Fantastica, lautrice, Martha Wells, narra le avventure di una macchina assassina (da qui il nome Murderbot), ovvero un robot con parti umane, in grado di rigenerarsi e di collegarsi ad altre IA. Uno strumento ideale dunque per svolgere missioni per conto del datore di lavoro di turno. La fantascienza di Murderbot non è nulla di troppo rivoluzionario (non è fantascienza metafisica per intenderci) ma ho trovato comunque molto interessante la scelta dellautrice di dare un taglio moderno e a tratti adolescenziale allo sviluppo della protagonista, che è il fulcro di tutta la narrazione. Ad accompagnarci per una serie di avventure thriller-fantascientifiche è quindi una sorta di Indiana Jones robotizzata per metà, con una passione sfrenata per le serie tv e, nonostante laspetto femminile, non incasellata in un genere o nellaltro. Proprio sotto questo punto di vista mi piacerebbe fare un plauso sia allautrice che alleditore italiano e in particolare al traduttore Stefano A. Cresti per aver inserito (in maniera non necessaria ai fini della storia ma alla fine nemmeno dintralcio) delle figure non binarie allinterno della narrazione. Ho trovato particolarmente interessante luso in traduzione dello schwa () per risolvere lintricato bandolo di desinenze italiane che a differenza dellinglese (in cui essenzialmente basta cambiare qualche pronome) richiede un lavoro di fine artigianato. Forse non siamo di fronte a un risultato definitivo, ma devo dire che dopo un primo momento di spaesamento ci si abitua in fretta, e la lettura non ne risente minimamente. Brava Oscarvò. Insomma, se volete una serie avventurosa e inclusiva, con un mondo alla Mass Effect e robot asimoviani in ricerca della libertà, Murderbot è unottima scelta!
Murderbot. I diari della macchina assassina eliza290

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voto 3 su 5 "Dopo aver hackerato il mio modulo di controllo sarei potuta diventare un'efferata macchina assassina, poi però mi sono accorta che avevo accesso ai segnali combinati di tutti i canali di intrattenimento caricati sui satelliti aziendali. Da allora sono passate ben più di 35.000 ore o giù di li, senza grandi efferatezze ma con tipo... non saprei... probabilmente poco meno di 35.000 ore tra film, serie tv, libri, giochi e musica. Come efferata macchina assassina ero un totale fallimento". La cosa che ho apprezzato di più del libro è il personaggio principale: l'interazione imbarazzante di Murderbot con gli umani e il suo desiderio di guardare solo le serie TV. Tuttavia, il resto del libro - trama, personaggi, costruzione del mondo - non ha davvero catturato il mio interesse. Tuttavia, è una lettura che non mi è dispiaciuta in quanto questo libro riesce ad essere divertente, serio e toccante allo stesso tempo.

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