NEVROSI E NEURASTENIA

Achille De Giovanni (Sabbioneta, 28 settembre 1838 Padova, 9 dicembre 1916) è stato un medico italiano.

Laureato in medicina nel 1862 all'Università di Pavia, si trasferì all'Università di Bologna dove frequentò la clinica medica allora diretta da Luigi Concato.

Nel 1867 divenne assistente nella clinica medica dell'Università di Pavia e negli anni 1871 e 1872, fu professore supplente di questa materia.

Nel 1873 divenne professore di patologia generale sempre nell'Università di Pavia e mantenne questo incarico fino al 1878, quando fu chiamato alla direzione della cattedra di clinica medica dell'Università degli Studi di Padova, dove rimase fino alla morte.

A Padova fu preside della facoltà di medicina negli anni accademici 1885-1896 e, dal 1896 al 1900, Magnifico Rettore dell'Università.

Massone, nel 1894 fu iniziato in Massoneria nella Loggia "Universo" di Roma, nel 1904 fu eletto Primo Gran Sorvegliante del Grande Oriente d'Italia e nel 1905Garante d'Amicizia del Grande Oriente di Francia. La Giunta esecutiva lo espulse dal Grande Oriente d'Italia per le dichiarazioni sulla Massoneria da lui rese nel referendum indetto dal giornale nazionalista L'Idea Nazionale.

Achille De Giovanni fu il grande caposcuola del neocostituzionalismo, dottrina che opponeva al concetto di cause esclusivamente esterne delle malattie quello dei fattori costituzionali, cioè della predisposizione individuale a contrarre determinate malattie, introducendo così l'ereditarietà quale elemento diagnostico.

Oltre che di costituzionalismo, si occupò con contributi originali di svariati argomenti di patologia e clinica (tubercolosi, nevrastenia, diabete, malattie cardiovascolari, polmoniti, patologia del simpatico, etc.).

Tra i molti suoi allievi della scuola costituzionalista i più importanti e noti furono: Luigi Peserico Dalle Ore, che raccolse nel 1909 per l'Editore Civelli le sue opere, Pietro Castellino, Giacinto Viola e solo perché assistente di quest'ultimo l'erede più illustre Nicola Pende.

DAL LIBRO: Il delirio è un fenomeno assai complesso, assai vario, per il quale si trasforma la personalità.

Noi vogliamo considerare quello che incontrasi nelle forme morbose dette nevrosiche, quindi non ci occuperemo delle sue manifestazioni che hanno luogo per alterazioni anatomiche dei tessuti costituenti i centri della innervazione.

Quando s'ascolta la narrazione delle sofferenze che ci fa l'ipocondriaco, od il neurastenico, o si assiste al delirio della isterica, noi constatiamo il concorso di fenomeni che sono normali nella origine, nel meccanismo secondo cui s'effettuano; ma risultano ad espressioni anormali, sia per la esagerazione, sia per il difetto, sia per le associazioni loro.

A rigore di termine delirio deve dirsi la infondata preoccupazione dell'ipocondriaco, come lo stato passionale del nevrastenico, non corrispondente alla realtà dei fatti, nè delle circostanze che li accompagnano. Però esaminando bene questi individui tanto nelle espressioni psichiche e fisionomiche, quanto nelle abitudini, mutatis mutandis, si può dire, che in forma mite, parziale e continua presentino fenomeni analoghi a quelli che già spiccati ed accentuati e fugaci hanno luogo nel delirio accessionale dell'isterica.

In ogni caso vediamo venire in giuoco i noti fenomeni seguenti: - atti riflessi, o ab interno o ab externo; fenomeni vaso-motori: eccitamenti, o depressioni organiche; alternative, quasi manifestazioni antagonistiche, tra gli uni fenomeni e gli altri; quindi alterazioni in quelli della coscienza organica e della psichica; fenomeni di reminiscenza, o di oblivioni, che danno la nota alle espressioni della ideazione; quindi anomalie funzionali dei sensi specifici e corrispondenti atteggiamenti della psiche; quindi risveglio, o depressione, nella facoltà di osservare, analizzare tutto ciò che occorre, e di giudicare conformemente.

E seguendo i dati della esperienza, p

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