Nawal è l'angelo dei siriani in fuga dalla guerra. Ha 27 anni, di origini marocchine, è arrivata a Catania da piccola: da lì aiuta in modo volontario migliaia di migranti a sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo e a non cedere al racket degli "scafisti di terra". Vive con il cellulare sempre all'orecchio. Anche per le autorità e per Mare nostrum è un punto di riferimento, anche se non l'hanno mai incontrata ufficialmente. Ha cambiato anche l'atteggiamento della città in cui vive: tutti l'aiutano ad aiutare. Se le persone che viaggiano con i barconi della morte nel Mediterraneo hanno un angelo, il suo nome è Nawal. Se i funzionari dell'Operazione Mare nostrum e le Capitanerie di porto di tutto il Sud Italia devono ringraziare qualcuno per facilitare il loro compito, ovvero il salvare più vite possibili, devono dire grazie a Nawal. Se i giornalisti possono fare il loro mestiere raccontando per filo e per segno quello che accade, superando anche i silenzi e le attese delle risposte istituzionali, lo si deve a persone come Nawal.