Come una coperta spessa e avvolgente, la nebbia trasforma i visi più cari in macchie indistinte, la realtà in sogno e i ricordi in ombre lontane, creando un'atmosfera ovattata e silenziosa, in cui la tentazione di nascondersi è forte. È questo che ha fatto Elena per tutta una vita, in fuga da qualcosa di indefinibile che non vuole affrontare. Ma il funerale del nonno la costringe a tornare dopo tanti anni nel suo paese di origine, nella sperduta provincia veneta. L'arrivo nella casa della sua famiglia, il vuoto lasciato dai genitori, gli abbracci di Francesca la matta, cugina di un'infanzia apparentemente felice, la presenza incrollabile di zia Anna: tutto la mette di fronte a un passato che ora non può più ignorare, che ribolle minaccioso da sempre, col suo carico di segreti e paure inconfessabili. La scrittura di Donà tratteggia un mondo di personaggi sospesi tra l'imperativo di crescere e la tentazione di fuggire, il desiderio di dormire e l'obbligo di avanzare, creando un romanzo delicato e profondo, capace di illuminare le pieghe più nascoste dell'animo umano.
Bello! Ma bello per davvero. Quando ci si avvicina a un autore nuovo, specie se poco conosciuto, c'è sempre una certa prudenza, un po' di pregiudizio. Invece ho letto ormai tre dei romanzi vincitori di Io Scrittore e mi sembra che la qualità media sia davvero apprezzabile. Spendo una parola in più per questo perché mi è sembrato profondo e maturo. Donà ha mestiere, ti sa portare per mano dove vuole. Ma ci vai volentieri :-)
Anonimo - 14/04/2012 23:23