A Trieste c'è aria di guai. Un tedesco viene ripescato morto nell'Adriatico; sacchi di un preziosissimo caffè non tostato vengono rubati da un'importante torrefazione - una faccenda di poco conto? Proteo Laurenti non fa progressi, ma anzi un passo indietro: è estate, la bella Gemma e l'eccellente vino del Carso tentano troppo il neononno per consentirgli di perdere tempo con i lati oscuri della vita. Finché il risoluto sostituto procuratore Iva Volpini non lo coinvolge in un caso scottante per le sue implicazioni politiche: una deputata londinese viene ricattata dopo un flirt estivo a Trieste. Quando una giornalista etiope, persona di fiducia della deputata, arriva da Londra per scovare personalmente chi si cela dietro il ricatto, per Laurenti diventa ora di agire. Inizia così una corsa contro il tempo, e i sospetti di Laurenti si trasformano ben presto in certezza: sono tutti attori di uno spettacolo diretto dietro le quinte da eminenze oscure. Il settimo romanzo di Veit Heinichen prende di mira le grandi connivenze dietro un crimine che affonda le sue radici fin nella guerra d'Abissinia.
La nostra recensione
Nel porto di Trieste, uno dei più importanti in Europa per il commercio del caffé, il caffé non tostato più costoso al mondo viene rubato a sacchi - cosa che non preoccupa troppo il commissario Laurenti. Almeno non tanto quanto il ritrovamento del cadavere di un annegato, il ricatto ai danni di un'importante deputata inglese e la rischiosa indagine privata di una giornalista di origini etiopi. Nel suo settimo caso il commissario Laurenti deve mettere in gioco non solo fascino discreto e testardaggine, ma anche tutto il suo coraggio per acciuffare l'avversario.
Grazie all'azione incalzante, alle svolte a sorpresa, ai personaggi pieni di brio, ai dialoghi pungenti e a un intreccio come al solito di grande attualità, Nessuno da solo si annuncia come uno dei migliori romanzi di Veit Heinichen.
Valeria Merlini