Molti si sono convinti che il nostro welfare è un lusso, che mantenendo certe conquiste sociali abbiamo "vissuto al di sopra dei nostri mezzi", e che è ora di ridimensionarci. Ma siamo sicuri che sia l'unica alternativa possibile? Siamo davvero sicuri che l'Europa è in declino perché statalista e assistenziale? Chi lo ha detto che lo Stato sociale deve essere smantellato?
Federico Rampininasce a Genova il 25 marzo del 1956, ma si trasferisce sin da subito con la famiglia a Bruxelles, dove suo padre lavorava per la neonata Comunità europea.
Ha quindi la fortuna di frequentare la scuola europea di Bruxelles-Uccle, ma rientra in Italia nel 1974 per seguire l'Università Bocconi di Milano, dove studia Economia politica per quattro anni, senza conferire il titolo. Decide di trasferirsi all'Università La Sapienza di Roma, dove supera alcuni esami con
«Non ci possiamo più permettere uno stato sociale». Falso!
tarcisio alocchi - 12/06/2014 09:58
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In questo piccolo libro, con lo stile succinto e chiao che gli è tipico, Federico Rampini ci fa capire che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, non è che noi abbiamo uno stato sociale migliore degli altri paesi Europei ma, a causa di inefficienze, sprechi e corruzione, il nostro welfare non è competitivo nell'analisi costi benefici. Suggerisce perciò
non di tagliare indiscriminatamente le spese, ma di attenerci al modo di agire degli stati più
efficienti, come la Germania ed i paesi nordici.
tarcisio alocchi - 12/06/2014 09:58