Un'antologia di fantascienza italiana dall'identità ben definita. Trasversale ai generi. Dichiaratamente "nerissima". Pianeta Terra, ipotetico (lontano) futuro: per sfuggire a un mondo divenuto ormai inospitale, le città sono state costrette a trasformarsi in immense isole orbitanti, costruite con materiali leggerissimi. Quando però un misterioso baco tecnologico (la Grande Emorragia) causa la progressiva perdita di quota di queste piattaforme e la successiva caduta al suolo, agli abitanti delle città-satellite non resta che ricominciare tutto daccapo. E sollevare la loro metropoli dalle terre tossiche con ogni sistema possibile, anche ricorrendo a torri di sostegno e a un reticolo ti tiranti di bio-acciaio... Racconti di Donato Altomare, Claudio Asciuti, Cristiana Astori, Selene Ballerini, Sandro Battisti, Carlo Bordoni, Giovanni Burgio, Andrea Carlo Cappi, Stefano Carducci e Alessandro Fambrini, Walter Catalano, Piero Cavallotti e Riccardo Rovinetti, Milena Debenedetti, Fernando Fazzari, Domenico Gallo, Francesco Grasso, Domenico Mastrapasqua, Michele Piccolino, Gian Filippo Pizzo, Pierfrancesco Prosperi, Franco Ricciardiello, Stefano Roffo e Dario Tonani.
Dopo la bella antologia di racconti di fanta-resistenza Ambigue Utopie, curata lo scorso anno da Gianfilippo Pizzo e Walter Catalano, la casa editrice Bietti torna a occuparsi di fantascienza con i racconti contenuti in Notturno Alieno, 22 storie fantanoir cui hanno partecipato ventiquattro diversi nomi, noti e meno noti, del panorama del fantastico italiano.Curata questa volta dal solo Pizzo, l'antologia si presenta come una fresca novità nel panorama spesso troppo americaneggiante della fantascienza italiana (anche se a onor del vero, già da qualche tempo l'italianità del genere è stata rivendicata con successo da parecchi bravi scrittori). L'idea alla base della raccolta è una sfida lanciata dal curatore stesso a tutti i potenziali autori che hanno voluto cimentarsi in essa: scrivere un fanta-noir (termine sulla cui definizione esatta potremmo star qui a discutere per pagine e pagine) che, pur rispettando le regole sia della fantascienza che del "nero" alla francese (o all'italiana, o all'inglese, o all'americana, insomma quelle del noir come ognuno le vuole intendere) riuscisse a sganciarsi dal troppo facile riferimento offerto dalla pellicola seminale di Ridley Scott Blade Runner.Dobbiamo dire, con grossa soddisfazione, che la sfida è stata non solo raccolta, ma passata a pieni voti dalla più parte degli autori presenti nel volume, capaci di attenersi alle poche e solo apparentemente semplici regole proposte da Pizzo, e di realizzare racconti in grado di avvincere la mente e soddisfare il palato letterario dei lettori di questo (ponderoso) tomo.Altra piacevole sorpresa è la presenza di un manipolo di coraggiose scrittrici, cimentatesi con notevole successo in un genere, quello noir, dove generalmente la donna è più protagonista (e secondo stilemi molto spesso stereotipati e discutibili) che artefice in prima persona.Insomma, non mi resta che consigliare caldamente la lettura di questo volume a tutti gli appassionati anche di soltanto uno di questi generi letterari (e cinematografici), sapientemente miscelati nelle giuste dosi dai tanti bravi autori di genere che operano nel nostro Paese.
Anonimo - 28/11/2011 11:41