Nims Purja è stato un bambino assetato di avventura e di giustizia, partito da un villaggio nepalese per diventare un soldato gurkha e trasformatosi poi, tra combattimenti e scalate, in un alpinista inarrestabile con una sfida da vincere. E con qualcosa da dimostrare: che possiamo spingere più avanti, e più in alto, i confini dell'impensabile. Sotto lo sguardo degli dèi della montagna si svolge così la sua missione impossibile: salire in sette mesi tutti gli Ottomila della Terra («settimana più, settimana meno»: e saranno meno). Sette mesi, quattordici vette nella Zona della Morte. Per battere ogni record, per parlare al mondo da lassù. Un'avventura trascinante fra valanghe e crepacci, ladri di ossigeno e scontri a fuoco, terroristi e forze speciali, sherpa e diplomatici, prove infernali e catastrofi ambientali, sbronze e salvataggi, promesse e delusioni. Sempre in bilico tra azzardo ed eroismo, tra morte e gloria. Per poi ricominciare.
Oltre il possibile. Un soldato, quattordici vette. La mia vita nella zona della morte
Mattia Gualandris - 27/03/2021 10:33
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Impresa unica nel suo genere. Nimsdai è un soldato che ha una preparazione fisica importante ma soprattutto ha una straordinaria forza mentale che lo ha portato in cima a tutti e 14 gli ottomila in 6 mesi e 6 giorni. Ha molto a cuore la montagna e tutti i temi legati intorno ad essa, quali la pulizia dei campi base, l'aiutare il prossimo in difficoltà e i salari sempre miseri degli sherpa. In questo libro ho potuto leggere molti aspetti legati anche alla crescita personale che Nimsdai stesso ha affrontato e ottenuto negli anni, da quando era soldato a quanto ha fatto dell'alpinismo la sua vita.
Mattia Gualandris - 27/03/2021 10:33