Nella traduzione di Alfredo Mazzanti e Raffaello Tutinelli. In questo lungo presente austeniano, che è poi il sempre mutevole, ma in fondo immutabile presente della natura umana nel caleidoscopio dei tempi, ecco il più prezioso dei doni che (come ci indica ottimamente William Deresievicz in A Jane Austen Education, The Penguin Press 2011) Jane elargisce ai suoi cultori: l?appassionante percorso psicologico - di quale finezza! ? attraverso il quale, seguendo i protagonisti e i loro errori di gioventù (come si sarebbe detto un tempo), al lettore attento è data la possibilità di comprendere per davvero, e profondamente, che cosa voglia dire formare la propria personalità e il proprio carattere. Una lezione, si potrebbe sospettare, assai datata, inservibile in un mondo nel quale, a tacer d'altro, la virtù è defunta, e magari impartita con strisciante moralismo. Nient'affatto! Puro divertimento, abbagliante brillantezza, crudele arguzia talvolta ... ma insieme una chiave utile a tutti i ragazzi e le ragazze che provano a diventare uomini e donne, e - perché no? - anche a quei genitori che li guardano crescere non distrattamente. Non si dimentichi che la zia Jane era la preferita dalle nipoti ed amava più di ogni altra cosa, ormai autrice riconosciuta, partecipare agli interessi e alle vicende delle giovani anime in formazione.
gente21 - 27/11/2018 23:11