Orlando Menchis è il ponte che unisce la Firenze post-bellica, animata da discussioni tanto violente ed aspre quanto generose, alla città degli anni '70 e '80, nella quale permane quell'alone di misterioso fascino che egli aveva saputo cogliere già nei suoi esordi. Il pittore ha saputo evolversi da un segno espressionista a una pittura ritmata, fresca, giovanile che riesce ad entrare nei gangli vitali della natura, che egli ha imparato a studiare ed amare anche come cultore di scienze geologiche. Il catalogo, introdotto da testi di Eugenio Giani, Paolo Becattini, Simonella Condemi e Cristina Acidini, riproduce le opere esposte a Palazzo Panciatichi di Firenze dal 12 al 23 maggio 2016.