L'Autore si sentiva addosso la necessità di mettere un po' di ordine nella sua vita, che a trent'anni era già ricca di stimolanti esperienze anche professionali, di amici vicini e lontani. Non voleva assolutamente dimenticarsi tutto questo, ma sentiva l'esigenza di guardarsi indietro per fissare un riferimento, purché individuabile, su una mappa. Una mappa che avrebbe voluto ripercorrere tra quarant'anni. Ed ecco l'illuminazione: una missione in Messico con una pala e una bottiglia di tequila nello zaino da seppellire in un luogo significativo e spirituale, per compiere una sorta di rito scaramantico che sarà come la cerimonia del passaggio tra la gioventù e l'età adulta. "Pala e Tequila" è il diario di quel viaggio che gli riserverà sorprese e incontri inaspettati con persone che gli regaleranno stimoli per pensare alla propria esistenza in modo diverso. Le descrizioni vivide dei luoghi e delle persone si accompagnano ai riferimenti alle canzoni, a certi modi di dire, ai film e all'ambientazione generale anni Novanta, offrendo una time machine che riporta a quegli anni spensierati. Il finale inaspettato e aperto lascia il lettore in attesa dei successivi sviluppi.