C'è un mondo intorno a noi, impalpabile, il più delle volte invisibile, che ci avvolge e ci avviluppa in una sorta di eterea nebbia. Ne abbiamo coscienza solo in rare occasioni o in posti particolari, ma sappiamo che esiste, anche se non riusciamo a spiegarcelo. Undici racconti aprono un piccolo spiraglio sul lato oscuro della nostra esistenza, una piccola finestra su fenomeni inspiegabili che non dovrebbero esistere, ma ci sono.
Ciò che più si apprezza del racconto è, indubbiamente, la scorrevolezza. Si lascia leggere che è un piacere; il lessico è sempre appropriato, i segni di interpunzione sono esattamente lì dove devono stare.
E poi c'è quell'atmosfera particolare che ho già avuto modo di ritrovare negli altri racconti di Paganini: oscura, a volte opprimente, qualcosa di molto vicino al genere horror e però un horror di tipo più introspettivo, psicologico e che non scade mai nel volgare.
Unico appunto: generalmente dopo un mese di coma non ci si risveglia come dopo una bella dormita, anzi, inizia un lungo percorso di riabilitazione, talvolta non si riesce neanche a parlare o a muoversi. Si tratta di un dettaglio, certo, ma che è bene sottolineare.
In conclusione: molto bello!
lakealer - 17/07/2014 19:18