Possono, donne e uomini, darsi uno spazio circoscritto ma pubblico - quindi politico - in cui ragionare di politica con metodo discorsivo e dialogico, partendo dal corpo e mettendo "in questione" stereotipi e sessismi? Possono, donne e uomini, che la storia ha diviso in ruoli separati e spesso ostili, fra corpi negati, posseduti, "silenziati" - ma oggi frequentemente visibili in inedite e inaudite pratiche performative, spesso fondate su nuovi stereotipi sessisti - ritrovarsi in uno spazio comune, relazionale e discorsivo? Per quanto sia una pratica ancora rara, questo volume, realizzato con l'Associazione Femminile Maschile Plurale, presenta un esperimento inusuale: viaggiando fra storia, filosofia, antropologia, politica e scienza, testimoni di saperi disciplinari specifici, femministe, donne e uomini di quotidiana "passione politica" e uomini dell'Associazione Maschile Plurale hanno dato vita a un laboratorio che ha scandito - in due fasi successive, attraverso dialoghi intensi e periodici - un'accademia non platonica, mettendo al centro il corpo. È possibile dunque dare vita a nuove pratiche che potrebbero essere "fondative" di un'altra idea di città, fatta di corpi mai solo naturali, mai solo culturali, che sono politici se parlanti, nella convinzione che le pluralità di genere, politiche e sessuate, potrebbero essere il tessuto di cui è fatta la nuova polis? È possibile perché ne abbiamo fatto esperienza e di questa il libro dà testimonianza. Presentazione di Lea Melandri.