Ingra e Mira sono due donne completamente diverse per carattere, cultura e abitudini. La prima è una svedese di mezza età, divorziata con due figlie; l'altra viene dal Cile e ha due figli. Inge e Mira si incontrano per caso e, improvvisamente, il destino della loro vita cambia, modificato dall'amicizia nata tra loro: un'amicizia semplice, fatta di complicità e piccoli gesti, eppure profonda, grazie alla quale riusciranno a superare i drammi del passato. Inge infatti convince Mira a ricominciare la dolorosa ricerca di sua figlia Otilia, desaparecida a tredici anni. Poi toccherà a Mira soccorrere l'amica preda di una violenta depressione causata dalla scoperta di uno sconvolgente segreto nel passato dell'ex marito.
Mi sento quasi "in dovere" di lasciare un breve commento su questo romanzo delicato e ben scritto che narra la genesi e lo sviluppo di un'amicizia sincera, profonda e intensa tra un'insegnante svedese ed un'emigrata cilena in Svezia. Il rapporto tra loro e le rispettive famiglie non è sempre facile ma proprio per questo più interessante dal punto di vista psicologico e intenso. Il libro offre anche un'interessante analisi della mentalità svedese e questo mai in modo didascalico ma sotto forma di scoperta, pagina dopo pagina attraverso le storie, le avventure e i pensieri delle protagoniste.
Passato imperfetto
Anonimo - 19/09/2001 00:00
2/
5
rispetto ai libri precedenti di questa autrice di cui apprezzo sia la vivacità dei personaggi ( pensiamo per esempio alle magnifiche figure delle figlie di hanna)che la capacità di introspezione e di lettura delle figure femminili, in questo libro le due protagoniste si muovono nel loro passato con impaccio, mi sembrano fredde e distanti ( che sia il clima svedese?), mentre più vivaci e spigliate sono delineate le figure dei figli come se rappressentassero la loro parte più matura. interessante comunque lo sviluppo dell'amicizia tutta al femminile di due donne così diverse.
Katiuscia Siddi - 20/05/2013 17:32
Anonimo - 19/09/2001 00:00
rispetto ai libri precedenti di questa autrice di cui apprezzo sia la vivacità dei personaggi ( pensiamo per esempio alle magnifiche figure delle figlie di hanna)che la capacità di introspezione e di lettura delle figure femminili, in questo libro le due protagoniste si muovono nel loro passato con impaccio, mi sembrano fredde e distanti ( che sia il clima svedese?), mentre più vivaci e spigliate sono delineate le figure dei figli come se rappressentassero la loro parte più matura. interessante comunque lo sviluppo dell'amicizia tutta al femminile di due donne così diverse.